La Conferenza sul futuro dell’Europa è un punto nodale per aprire la strada a una riforma necessaria dell’Unione europea, partendo dall’esigenza forte e dall’imperativo di rafforzare la democrazia europea sia in termini qualitativi, sia quantitativi. La soluzione è un’Unione europea più forte. La crisi Covid-19 e Next Generation EU non hanno potuto che consolidare questa consapevolezza.
Come progressisti crediamo fermamente che riusciremo a plasmare un’Europa più forte, ma solo se i movimenti di cui i nostri cittadini sono i protagonisti saranno trainanti per il futuro dell’Ue, con un progetto fondato sulla partecipazione e l’entusiasmo.
In collaborazione con #Progressives4Europe abbiamo deciso di tenere un dibattito pubblico a Firenze:” Il futuro è nella democrazia: l'Europa progressista a un bivio”.
Insieme alle reti civiche, i movimenti, le organizzazioni giovanili, i rappresentanti della famiglia progressista e relatori di alto livello come David Sassoli, presidente dell’Europarlamento, Enrico Letta, segretario nazionale del Partito Democratico, Andrea Orlando, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Paolo Gentiloni, commissario europeo per l’Economia, Helena Dalli, commissaria europea per l’Uguaglianza, Nicolas Schmit (da remoto), commissario europeo per i Diritti sociali, Jens Geier, capo della delegazione tedesca del Gruppo S&D, e molti altri, discuteremo di democrazia, cittadinanza europea, diritti sociali, politica regionale e locale, giovani e riforme istituzionali: la nostra visione d’Europa.
Segna in agenda l’appuntamento con “Il futuro è nella democrazia: l’Europa progressista a un bivio”, sabato 11 dicembre 2021 dalle 9:45 alle 18:00, al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Piazzale Vittorio Gui 1, Firenze.
È richiesta la registrazione per:
- Seguire la diretta streaming sulla nostra piattaforma di dibattito pubblico °Progressives4Europe.
- Partecipare all’evento in presenza al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino.
Qui il programma completo dell'evento.
Iratxe García Pérez, leader S&D, ha dichiarato:
“Già prima del Covid-19 l’Unione si doveva confrontare con sfide di enorme portata come l’emergenza climatica, la crescita delle disuguaglianze e la trasformazione digitale.
“La pandemia ha reso manifeste le debolezze dell’architettura istituzionale dell’Unione. Abbiamo capito che il divario tra le aspettative dei cittadini e ciò che possiamo realizzare è ancora troppo ampio. Decisioni complesse e cruciali c’impongono di agire su molti fronti importanti come le violazioni dello Stato di diritto, l’evasione fiscale o la salute pubblica.
“Una volta ancora la pandemia ha chiarito che il mercato non ci darà tutte le soluzioni, non sosterrà i settori critici per il benessere della nostra società. Si possono raggiungere ottimi risultati ottimizzando l’impiego degli strumenti già messi a nostra disposizione dai Trattati, ma per il futuro serve di più”.
Brando Benifei, eurodeputato S&D e capo della delegazione italiana del Gruppo, ha commentato:
“Siamo profondamente convinti che la Conferenza sul futuro d’Europa (CoFE) debba restituire risultati concreti per i cittadini europei, e affinché ciò accada, abbiamo bisogno di conclusioni ambiziose, direi persino vincolanti. La nostra famiglia politica ha deciso di credere in questo processo e d’investire risorse politiche per trarre il massimo insegnamento dal dialogo con i cittadini, le parti sociali e la società civile. Noi dobbiamo fare la nostra parte per far filtrare il dibattito in ogni angolo dell’Unione, per presentare le nostre priorità e arricchirle con le idee e gli stimoli che emergeranno da questo confronto. Ci avviciniamo alla nostra Conferenza di Firenze con determinazione: un’Unione europea migliore, più forte e più sociale non è solo possibile, è necessaria. Facciamo sì che si realizzi”,
Simona Bonafé, eurodeputata e vicepresidente S&D, segretaria del Partito Democratico della regione Toscana, ha aggiunto:
“Sono orgogliosa che sia Firenze, in Toscana, a ospitare quest’importante evento che salda il nostro sentimento pro-europeo e la consapevolezza della necessità di un profondo cambiamento del funzionamento dell’Ue. In Europa abbiamo bisogno di più democrazia per aggredire sfide epocali come il cambiamento climatico e la crisi migratoria. Dobbiamo superare il principio dell’unanimità in Consiglio per un’Europa migliore, ampliare l’approccio co-decisionale e garantire pieno diritto d’iniziativa al Parlamento. Un’Europa più forte ci servirà anche per assicurarci una transizione giusta e una ripresa sociale ed economica post Covid-19. Insieme possiamo farlo. Questa volta è diverso”.