Il gruppo S&D sollecita una visione maggiormente europea sui bilanci dell'eurozona

Oggi, i Socialisti e Democratici del Parlamento europeo hanno chiesto alla Commissione europea di essere più coraggiosa nell'uso della flessibilità  sul Patto di Crescita e Stabilità, nel proporre le priorità economica per l'anno successivo. Occorre investire di più per rafforzare la ripresa dell'Europa, per aumentare la sicurezza e per gestire gli arrivi dei rifugiati. Nel valutare la posizione di bilancio complessiva dell'Eurozona per il 2016, la Commissione dovrebbe essere molto più sensibile riguardo a queste sfide, che sono cruciali per la capacità dell'Europa di garantire sicurezza e prosperità ai propri cittadini.

Il gruppo S&D ha commentato le opinioni della Commissione sui documenti programmatici di bilancio dei 15 Stati membri dell'Eurozona per il 2016 e la valutazione globale di questi piani da parte della Commissione. La Commissione ritiene che la politica di bilancio del 2016 dell'Eurozona continuerà ad essere “sostanzialmente neutra (né restringimento né allentamento della spesa pubblica o della tassazione)” e che questo sia “sostanzialmente appropriato” in considerazione della “sostenibilità di lungo periodo delle finanze pubbliche, della necessità di assicurare un allontanamento dai fattori di crescita esterni verso quelli domestici, dai tassi di interesse storicamente bassi e dagli elevati surplus esterni dell’area dell’Euro”.

Maria João Rodrigues, vicepresidente S&D responsabile per gli affari economici e sociali, ha detto:

 “Per riportare l’economia dell’Europa a una situazione più solida occorrono investimenti pubblici e una domanda domestica più forte. L’economia mondiale sta rallentando, l’Eurozona sta sperimentando un importante surplus - esportando capitale anziché investirlo internamente - i tassi d’interesse sono estremamente bassi, e allo stesso tempo ci troviamo a dover affrontare problemi di sicurezza senza precedenti e una grande sfida umanitaria. La soluzione logica è investire – qui e ora, nella transizione energetica, nell’istruzione, nella sicurezza e nell’accoglimento e integrazione degli immigrati. Non possiamo contare per sempre sul basso costo del petrolio e sugli alti tassi di esportazione dovuti alla debolezza dell’euro, se vogliamo una ripresa economica sostenibile.

“Questa settimana la Commissione ha valutato  principalmente se gli Stati membri rispettano le regole di bilancio, riscontrando miglioramenti, che sono apprezzati. Quando però la Commissione presenterà l’Analisi annuale della crescita e i progetti di raccomandazione dell’area dell’euro la prossima settimana, ci aspettiamo una visione molto più forte riguardo all’Eurozona nel complesso, e un incoraggiamento molto maggiore per i necessari investimenti pubblici.

Questo verrà ripagato in termini economici e sociali – e l’Eurozona ridurrà inoltre il proprio debito più rapidamente se crescerà più velocemente. L’Eurozona ha un grande gap negli investimenti, ed ora non possiamo permetterci di non investire. La flessibilità del Patto di Crescita e Stabilità dev’essere usata nella misura più ampia possibile”.