Finalmente abbiamo un accordo sui tre pilastri del pacchetto Fit for 55, e grazie al lavoro del Gruppo S&D è migliore e più giusto. Nella scorsa sessione plenaria abbiamo dovuto votare contro per poi tentare di migliorarlo e ci siamo riusciti. Abbiamo chiarito che non cederemo alle manovre sottobanco dei conservatori per annacquare le nostre ambizioni collaborando con l’estrema destra. L’accordo di oggi ha un cuore rosso. Il Gruppo S&D ha spinto per un Green Deal europeo e il Commissario responsabile, Frans Timmermans, lo ha posto al cuore del lavoro della Commissione.
Mohammed Chahim, vicepresidente S&D responsabile del Green Deal ha dichiarato:
“Dopo il voto controverso nella precedente sessione plenaria a Strasburgo, oggi siamo riusciti a raggiungere una sintesi importante in Parlamento, che intercetta le nostre maggiori priorità.
“Grazie alla fedeltà del Gruppo S&D ai propri valori e alle proprie aspirazioni, l’accordo raggiunto, seppur non ambizioso come avremmo desiderato, si fonda su un principio: chi inquina deve pagare, non importa dove inquini”.
“Il Parlamento europeo oggi ha approvato tre pilatri chiave del pacchetto Fit for 55: la revisione del Sistema di scambio delle emissioni (ETS, l’entrata in vigore del Meccanismo di aggiustamento del carbonio alla frontiera (CBAM) nel 2027 e il Fondo sociale per il clima (FSC).
“Questi saranno strumenti cruciali per ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, e porranno l’Europa sul binario giusto per diventare il primo continente clima-neutrale entro il 2050.
Per approfondimenti sui tre pilastri:
S&D: Il parlamento all'approvazione dell'ETS con una maggior ambizione climatica