Gli eurodeputati S&D sono la forza trainante della politica commerciale progressista nell'Ue. Nel nome di una politica commerciale progressista, i nostri eurodeputati lavorano per costruire un sistema commerciale globale più trasparente e democratico a beneficio dei molti e non dei pochi.
I nostri deputati in commissione Commercio internazionale esaminano gli accordi commerciali tra l'Ue e i Paesi terzi. Se lasciati agli altri, gli accordi commerciali possono rischiare di abbassare gli standard. Con il giusto approccio, il gruppo S&D considera gli scambi commerciali un'opportunità per proteggere e rafforzare i nostri alti standard su lavoro e ambiente e il nostro modo di vivere per il futuro.
Nell'Accordo economico e commerciale globale (CETA) tra l'Ue il Canada, i Socialisti e Democratici sono riusciti a far approvare molte delle priorità progressiste.
Abbiamo condotto l'iniziativa per far si’ che il meccanismo di risoluzione sulle controversie commerciali sia attuato in modo trasparente ed equo. Il sistema di arbitrato privato è stato sostituito dal sistema dei tribunali di investimento. Invece di decisioni prese esclusivamente da avvocati, le controversie saranno giudicate da giudici altamente qualificati. Invece di riunioni a porte chiuse, il procedimento sarà più trasparente e le sentenze soggette a revisione.
Abbiamo difeso i diritti dei governi di regolamentare e legiferare nell'interesse pubblico. Con il CETA non ci sarà alcun abbassamento dei nostri standard Ue: si applicheranno sempre e al livello più alto. I servizi pubblici non saranno toccati e i diritti dei lavoratori saranno protetti. Nei futuri accordi commerciali non si tornerà indietro rispetto ai passi avanti progressisti conseguiti con il CETA.
Vogliamo definire nuove regole per la globalizzazione e diffondere i benefici del commercio più ampiamente. La globalizzazione ha bisogno di regole eque per assicurarsi che tutti ne traggano beneficio.
Possiamo lavorare insieme a livello europeo e con i partner progressisti in tutto il mondo. L'Ue è un gigante commerciale. Se l'Ue sfrutta al massimo la sua influenza, possiamo negoziare relazioni commerciali corrette e progressiste e combattere pratiche sleali come il dumping che mettono a rischio i posti di lavoro europei.
Abbiamo bisogno di regole per garantire che il commercio non sia solo gratuito ma anche equo. Le nostre norme europee in materia ambientale, sociale, di lavoro e democrazia devono sempre essere applicate come base da cui partire per qualsiasi accordo commerciale. Esistono già alcuni standard globali in materia di lavoro e ambiente, ma devono essere rafforzati e, in caso di mancato rispetto, vanno attuate delle sanzioni.
Possiamo migliorare i diritti dei lavoratori e i diritti umani e rafforzare la lotta contro i cambiamenti climatici in tutto il mondo esaminando l'intera catena del valore globale. La responsabilità sociale delle imprese deve essere rafforzata attraverso due diligence obbligatorie.
Proteggere i posti di lavoro europei combattendo politiche di dumping sleali deve essere una priorità. Siamo a favore di strumenti di difesa commerciale più efficaci per affrontare efficacemente il dumping e dobbiamo scegliere saggiamente i nostri partner commerciali esaminando i loro precedenti. Ai lavoratori colpiti dai cambiamenti nei modelli commerciali globali - soprattutto nel settore manifatturiero - devono essere offerti aiuti per adattarsi e avere nuove opportunità di formazione e occupazione.