Oggi i S&D voteranno a favore del nuovo pacchetto di aiuti per l’Ucraina, che prevede un meccanismo di cooperazione per i prestiti all’Ucraina fino a 45 miliardi di euro e un prestito di assistenza macrofinanziaria eccezionale (AMF) fino a 35 miliardi di euro. Si tratta di un passo indispensabile per aiutare l’Ucraina a ricostruire le sue infrastrutture, a stabilizzare la sua economia e a proseguire la sua lotta per la libertà.
Con l’avvicinarsi dell’inverno e l’intensificarsi degli attacchi russi alle infrastrutture critiche dell’Ucraina, l’urgenza di fornire un sostegno finanziario non può essere sopravvalutata. I S&D sottolineano che un’azione rapida e continua dell’UE è essenziale sia per un aiuto immediato che per rispettare le scadenze di fine anno.
Il nuovo meccanismo, avviato dal G7 lo scorso giugno, prevede prestiti finanziati da profitti straordinari derivanti da attività russe immobilizzate. Questa collaborazione senza precedenti tra i partner del G7 e l’UE è volta a sostenere la ripresa dell’Ucraina, assicurando che i responsabili della sua distruzione sostengano i costi della sua ricostruzione.
Brando Benifei, coordinatore S&D nella commissione INTA e negoziatore su questo fascicolo, ha dichiarato:
“Questo nuovo pacchetto di aiuti è un ulteriore strumento dell’UE e dei partner del G7 per dimostrare un’effettiva solidarietà all’Ucraina. Si tratta di uno strumento intelligente, con adeguate garanzie per il bilancio dell’UE e una struttura che assicura che le risorse siano spese esclusivamente per gli scopi previsti, ovvero la stabilizzazione macroeconomica e la salvaguardia delle infrastrutture critiche dell’Ucraina.”
“Soprattutto, si tratta di uno strumento giusto, che utilizza i profitti eccezionali degli asset russi congelati. In fin dei conti, i costi dell’aggressione russa dovrebbero essere sostenuti dalla Russia stessa, non dai cittadini europei.”
“Successivamente spetterà agli Stati membri estendere e rinnovare le sanzioni alla Russia. Esorto in particolare il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán a smettere di giocare e a dare priorità al futuro dei cittadini europei prima che questo si traduca in costi aggiuntivi per tutti noi.”