A seguito delle conclusioni del vertice dei ministri degli Affari esteri che si è tenuto questa settimana a Bruxelles, il presidente del gruppo S&D, Gianni Pittella, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni sulle crisi a Gaza e in Iraq:
“Ci saremmo aspettati di più, quello che c’è sul tavolo non è ancora abbastanza. C’è qualche spiraglio di luce, ma persistono ancora troppe ombre.
“Dopo settimane di appelli per un vertice straordinario del Consiglio Ue sulle crisi internazionali in corso, ci saremmo aspettati una risposta più efficace dai ministri degli Affari esteri.
"Alcuni stati membri hanno proposto di dare seguito alla richiesta delle autorità curde regionali di un supporto militare. Noi sosteniamo questa proposta. Si tratterebbe di un passo avanti importante per affrontare le violenze perpetrate dal sedicente ‘Stato islamico’ (IS). Purtroppo, questa richiesta arriva solo da alcuni stati membri e non è sostenuta ancora da un’azione coordinata e comune dell’Ue.
“Per quanto riguarda la crisi di Gaza, sosteniamo il messaggio più politico nel testo delle conclusioni, ossia che il ritorno allo status quo precedente al recente conflitto non è un’opzione nella Striscia di Gaza e che lo stop alla politica di chiusura a Gaza sia accompagnato dal disarmo di tutti i gruppi di terroristi, Hamas inclusa.
"Condividiamo il punto di vista per cui il processo di pace tra israeliani e palestinesi non può essere separato dalla situazione nella Striscia”.
Il presidente Gianni PIttella ha continuato chiedendo un’azione più forte:
"Il resto del testo è vago e debole. Invece di un appello per il pieno e immediato accesso degli aiuti umanitari per Gaza, il testo parla di ‘un ulteriore sforzo per facilitare” tali aiuti.
"Invece di promettere un piano e un’iniziativa Ue comune, si dice che ‘l’Ue avanzerà una serie di opzioni per un’azione comune ed efficace’.
"Invece di avanzare proposte concrete sul ruolo delle missioni Ue nell’area (EUBAM Rafah, EUPOL COPPS), nel testo si legge che ‘l’Ue è pronta a sostenere un possibile meccanismo internazionale promosso dal Consiglio di sicurezza dell’Onu’.
"Infine, le parole relative al blocco navale restano troppo vaghe per essere efficaci: ‘L’Ue – si legge – studierà tutte le opzioni per un meccanismo a sorveglianza internazionale per consentire accesso e movimento pieno attraverso i porti di ingresso di Gaza’.
Pittella ha concluso ribadendo l’ultima campagna S&D:
"Su queste basi, non possiamo ritenerci soddisfatti. La nostra campagna #EuwakeUp continua"
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