Il regime cinese va sanzionato per i crimini contro gli Uyghur

Protest in Brussels calling for liberty for the Uyghur people

L’Ue deve imporre sanzioni mirate nei confronti degli alti funzionari cinesi responsabili dei crimini di massa perpetrati sistematicamente contro la minoranza Uyghur nello Xinjiang. Questo è quanto il Gruppo S&D chiede prima del voto sulla risoluzione sull’argomento nella seduta di oggi del Parlamento europeo.

Chiediamo un’azione urgente come risposta ai documenti emersi di recente riguardanti la polizia dello Xinjiang, i quali conterrebbero ulteriori evidenze degli abusi dei diritti umani degli Uyghur. Queste violazioni, come le misure di prevenzione delle nascite e la separazione dei bambini dalle proprie famiglie, sono crimini contro l’umanità ed esiste un serio rischio di genocidio.

Noi esortiamo il governo cinese a fermare immediatamente gli abusi, a chiudere tutti i campi e i centri di detenzione, a rilasciare incondizionatamente le persone che vi sono detenute e a provvedere al ricongiungimento dei bambini Uyghur con le proprie famiglie.

Raphaël Gluscksmann, eurodeputato S&D e negoziatore sulla risoluzione sulla situazione dei diritti umani nello Xinjiang, ha dichiarato:

“I documenti della polizia dello Xinjiang ci costringono a guardare in faccia la realtà. Non possiamo più voltarci dall’altra parte o ignorare la portata di queste atrocità. Sotto la leadership di Xi Jinping e il suo diretto coinvolgimento, i crimini sistematici del regime comunista cinese contro la popolazione Uyghur rappresentano crimini contro l’umanità. Il Parlamento europeo ha ragione a denunciare un serio rischio di genocidio.

“Ora saremo noi a dover fare i conti con la nostra coscienza in caso d’inazione o compromesso. Chiediamo all’Ue e a tutti gli stati membri di agire con urgenza, imponendo sanzioni mirate all’ex capo del Partito Comunista cinese nella regione dello Xinjiang, Chen Quanguo, artefice di questa repressione di massa, e a tutti gli altri alti funzionari implicati. Non è più tempo di normale amministrazione con la Cina. Si bandiscano i prodotti frutto della schiavitù. Non possiamo più esserne complici”.

Eurodeputati coinvolti
Capo delegazione
Membro
Francia
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