L’ingerenza politica di Elon Musk nella politica del Regno Unito e della Germania, così come la decisione di Meta di eliminare il fact checking negli Stati Uniti, non solo evidenziano il pericolo che corrono le nostre democrazie, ma sono anche segni delle cose che verranno. Quella che, non molto tempo fa, sembrava un’opportunità per connettere le persone e rafforzare le nostre società, oggi è diventata un’arma pericolosa per promuovere l’odio e la disinformazione nelle mani degli oligarchi delle Big Tech, che badano solo al loro profitto.
Contrariamente a quanto affermato di recente dagli amministratori delegati di Meta o X, la normativa sul settore tecnologico dell’UE mira a trovare un equilibrio tra la salvaguardia dei processi democratici e la tutela dei diritti fondamentali, come la libertà di espressione. Legiferare non significa censurare, ma piuttosto garantire che i diritti e le libertà di ogni singolo cittadino siano tutelati quando si tratta di preservare la loro privacy, proteggendoli dal cyberbullismo o dalla disinformazione online.
Oggi, su iniziativa dei Socialisti e Democratici, i membri del Parlamento europeo stanno discutendo sul ruolo della legislazione tecnologica dell’UE, il regolamento sui servizi digitali, per proteggere le nostre democrazie dalle ingerenze straniere e dal potere degli oligarchi delle Big Tech.*
La Presidente del Gruppo S&D, Iratxe García Pérez, ha dichiarato:
“Le ingerenze elettorali e gli algoritmi manipolati dei social media sono una minaccia diretta ai nostri valori europei. Negli ultimi mesi abbiamo visto come Elon Musk e il suo social network X siano diventati i principali promotori dell’estrema destra, sostenendo Donald Trump e il partito AfD di Alice Weidel attraverso fake news e messaggi di incitamento all’odio. Abbiamo anche assistito alla decisione di Mark Zuckerberg di rimuovere i programmi di fact-checking su Meta come un atto di complicità verso le bugie e la manipolazione.”
“Il silenzio della Commissione di fronte a questa minaccia è inaccettabile. L’inazione non è neutralità, è complicità. Come Unione europea, dobbiamo essere all’altezza di ciò che i nostri cittadini ci chiedono: essere un esempio di determinazione e leadership. Non basta legiferare o denunciare. Dobbiamo garantire l’effettiva applicazione delle nostre norme e sanzionare chi le infrange.”
“Nel corso dell’ultimo mandato abbiamo sviluppato il regolamento sui servizi digitali, una legge dell’UE che ci fornisce strumenti chiari, tra cui multe significative, per combattere la disinformazione, l’incitamento all’odio o i contenuti illegali online. È giunto il momento di attuarla senza altro indugio! Allo stesso tempo, dobbiamo potenziare le reti sociali europee e adottare con urgenza la direttiva sulla responsabilità nel campo dell’intelligenza artificiale.”
“Non accettiamo le accuse di Mark Zuckerberg di censura. Contrariamente a quanto sostengono gli oligarchi delle Big Tech, la libertà di espressione è un pilastro delle nostre democrazie e non dovrebbe essere un terreno di gioco per la manipolazione e l’odio come stanno cercando di promuovere. La libertà di espressione non significa libertà di disinformare e non può giustificare alcuna menzogna volta a distruggere le società e a istigare divisioni. La storia ci ha mostrato i pericoli della propaganda e della manipolazione. Non è passato molto tempo da quando i regimi totalitari del XX secolo si poggiavano su enormi falsità per giustificare guerre, genocidi e oppressioni. Per i Socialisti e Democratici la verità non è negoziabile.”
* Dibattito in plenaria del Parlamento europeo: “Necessità di far rispettare il regolamento sui servizi digitali per proteggere la democrazia sulle piattaforme di social media da ingerenze straniere e distorsioni algoritmiche”.