A poche settimane dal secondo summit UE-CELAC, che si terrà a Bruxelles il 10 e 11 luglio 2015 – con 61 capi di Stato – i Socialisti e Democratici del Parlamento europeo hanno sottolineato l’importanza dell’incontro nel corso di un dibattito in plenaria a Strasburgo.
Il summit rappresenta un’opportunità per rafforzare i progetti comuni condivisi da entrambi i continenti. Il gruppo S&D è a favore di rapporti politici più stretti, legami sociali e commerciali, e di relazioni commerciali che contribuiscano al progresso sociale, nel massimo rispetto dei diritti umani e dell’ambiente.
L’eurodeputato Ramón Jáuregui, vicepresidente dell’Assemblea parlamentare euro-latinoamericana (Eurolat), ha affermato:
“C’è il rischio concreto che l’Europa resti indietro. Infatti la Cina sta aumentando i propri investimenti nella regione e sta stringendo nuovi accordi commerciali con la maggior parte dei paesi dell’America Latina. Non deve sorprendere che i modelli basati sul dialogo regionale e interregionale, come l’Alleanza del Pacifico, siano diventati sempre più importanti per i nostri amici dell’America Latina. Nel frattempo, l’Europa perde peso economico e influenza politica in un continente nel quale abbiamo legami storici, culturali e politici molto importanti.
“Il prossimo summit dovrebbe rappresentare un’opportunità per portare avanti gli accordi economici con gli Stati dell’America Latina; per aiutare la Colombia nel suo processo di pace; per promuovere accordi tra l’Ue e Cuba e per riprendere le relazioni tra questi due partner; per migliorare la cooperazione con l’America Latina e più in generale per rinforzare i legami strategici per le grandi sfide globali come il cambiamento climatico, l’agenda per lo sviluppo post 2015, le norme finanziarie e il coordinamento delle politiche fiscali".
L’eurodeputato Carlos Zorrinho, portavoce S&D per Eurolat, ha aggiunto:
“Il rafforzamento delle relazioni politiche tra Ue e CELAC rappresenta un’opportunità per riequilibrare i rapporti tra i grandi blocchi economici e politici a livello globale, avvicinando regioni territoriali che hanno storia e valori comuni e profonde radici umaniste”.