Il gruppo S&D si è posto alla guida degli sforzi progressisti in Parlamento per esercitare pressioni dove può realmente colpire: il congelamento dei fondi UE. Abbiamo fatto pressione affinché il regolamento sulla condizionalità dello Stato di diritto diventasse realtà. In vigore dal 1° gennaio 2021, conferisce all’UE il potere di sospendere i fondi europei qualora il bilancio dell’UE sia stato messo a rischio a causa di violazioni dello Stato di diritto. Allo stesso modo, il meccanismo europeo sullo Stato di diritto ha fatto luce sullo stato della democrazia e dello Stato di diritto negli Stati membri grazie alle relazioni annuali sullo Stato di diritto avviate nel 2020.
L’adesione all’UE comporta diritti e doveri. L’articolo 7 dei trattati dell’Unione europea è stato concepito per garantire che la violazione degli obblighi di uno Stato membro possa portare alla sospensione dei suoi diritti. Da quando è stata avviata la prima fase della procedura dell’articolo 7 contro la Polonia e l’Ungheria nel 2017 e nel 2018, il Gruppo S&D ha mantenuto la pressione politica sia nei confronti dei governi interessati, sia nei confronti della Commissione europea e del Consiglio.
Grazie agli sforzi del Gruppo S&D, l’UE ha finalmente ratificato la Convenzione di Istanbul. La Convenzione è un trattato internazionale sui diritti umani giuridicamente vincolante che stabilisce norme per contrastare, prevenire e perseguire la violenza sessuale e di genere contro le donne. Le nostre insistenti richieste di una legge europea per combattere la violenza contro le donne hanno finalmente trovato risposta nel 2022, quando la Commissione ha presentato il primo atto legislativo per combattere la violenza sessuale e di genere a livello europeo.
Grazie al lavoro della commissione speciale sulle ingerenze straniere, presieduta dal gruppo S&D, abbiamo raccolto un consenso politico su un piano per rafforzare la resilienza e difendere le nostre democrazie di fronte alle ingerenze straniere.
Dato che le campagne elettorali si svolgono sempre più online, abbiamo fatto in modo che agli attori stranieri venga vietato di finanziare messaggi pubblicitari di natura politica in vista delle elezioni, nell’ambito delle nuove norme sulla pubblicità politica mirata.
Per il Gruppo S&D, il rispetto dello Stato di diritto, della democrazia, dei diritti umani, delle libertà fondamentali e dei valori e principi sanciti dai trattati dell’UE e dagli strumenti internazionali sui diritti umani è irrinunciabile. L’adesione all’UE è volontaria e comporta molti vantaggi, ma tutti gli Stati membri hanno l’obbligo di rispettare e aderire ai valori europei, senza se e senza ma.
Noi del gruppo S&D siamo estremamente allarmati per la situazione a cui stiamo assistendo in alcuni Stati membri, dove lo Stato di diritto si sta sensibilmente deteriorando e abbiamo sempre denunciato qualsiasi attacco alla democrazia e allo Stato di diritto, ovunque si verifichi. Non possiamo rischiare di compromettere il futuro dell’UE a causa degli atteggiamenti politici divergenti di alcuni regimi politici illiberali. La crisi dello Stato di diritto va a colpire sia la coesione interna dell’UE che la sua credibilità.
Conosciamo il problema: attacchi allo Stato di diritto e arretramento democratico. Abbiamo gli strumenti per risolvere il problema: negare i fondi dell’UE o sospendere il diritto di voto in seno al Consiglio, ad esempio. Tuttavia, manca la volontà politica degli Stati membri e delle istituzioni europee di agire.
Il Gruppo S&D sta lavorando per assicurarsi di includere tutte le violazioni dello Stato di diritto nell’attuale meccanismo di condizionalità e continuiamo a sollevare le nostre preoccupazioni sul fatto che la procedura in base all’articolo 7.1, che sospenderebbe i diritti degli Stati membri, sia bloccata in Consiglio. Le gravi violazioni dello Stato di diritto che riguardano il bilancio dell’UE e che attaccano le libertà e i diritti dei cittadini devono essere indagate e portate a termine.
I diritti fondamentali sono il fulcro di società aperte e democratiche e come gruppo politico lavoriamo instancabilmente per promuovere e proteggere questi diritti. Ad esempio, la lotta per la giustizia razziale, la non discriminazione e l’antirazzismo è una battaglia fondamentale per i S&D. Abbiamo redatto la prima relazione del Parlamento europeo che affronta il razzismo strutturale nell’UE.
Anche la protezione dei nostri figli, delle famiglie e delle famiglie arcobaleno è al centro dei nostri valori. Per questo motivo abbiamo appoggiato pienamente il lavoro su una proposta legislativa per il riconoscimento della filiazione a livello europeo.
Garantire i diritti fondamentali delle donne è estremamente importante per noi. Il Gruppo S&D si è sempre battuto per la ratifica e l’attuazione della Convenzione di Istanbul da parte dell’UE, così come per la direttiva sulla violenza di genere, dove il nostro Gruppo è in prima linea. Stiamo spingendo per un approccio globale alla violenza sessuale e di genere, affrontando sia la prevenzione che l’azione legale verso questo reato inaccettabile.
Con la Legge europea per la libertà dei media, abbiamo lavorato duramente per proteggere il pluralismo dei media e la loro indipendenza, assicurando che non vi siano ingerenze nelle decisioni editoriali, né sorveglianza dei giornalisti e dei team editoriali, né ingerenze politiche nei media del servizio pubblico.
Ogni anno si tengono elezioni locali, regionali e nazionali in tutta l’UE. Quest’anno, nel 2024, ci sono anche le elezioni europee. La lotta alle ingerenze è una priorità costante per il Gruppo S&D.
Abbiamo urgentemente bisogno di un’azione congiunta nell’UE per garantire che il finanziamento delle campagne elettorali sia più trasparente. Questo è il modo migliore per fermare i finanziamenti oscuri provenienti da paesi terzi, in particolare dalla Russia, a sostegno di partiti e movimenti di destra.
Le campagne elettorali si svolgono sempre più spesso online. Per questo motivo, come gruppo, abbiamo fatto pressione per fare di più per proteggere l’integrità elettorale nell’era digitale, per impedire che interessi malevoli facciano uso di nuove modalità per manipolare i risultati elettorali.
L’ingerenza in uno Stato membro mina l’UE nel suo complesso. Le autorità nazionali non possono più contrastare queste minacce lavorando in modo isolato, né il settore privato può autoregolarsi.
Oltre a collaborare a livello nazionale, abbiamo urgentemente bisogno di nuove regole per migliorare la resilienza dei partiti politici europei e delle fondazioni, per rafforzare la loro capacità di agire contro le ingerenze straniere.
Il rispetto di processi democratici equi è fondamentale e abbiamo bisogno di regole solide sulla trasparenza, sui limiti di spesa, sul rispetto dei periodi di silenzio, sulla parità di trattamento dei candidati, sul divieto di profilazione a fini elettorali, sull’etichettatura dei contenuti condivisi dai bot e sulla rimozione degli account falsi.
Gli Stati membri dovrebbero urgentemente riformare e coordinare le loro leggi elettorali nazionali adattandole alla nuova realtà digitale, al fine di colmare le lacune tra i paesi e migliorare la trasparenza e la responsabilità.